Front-end Unico

Front-end Unico - Umbria Digitale | Sygest Srl

Front-end Unico per la presentazione delle istanze

Sygest supporta Regioni, Province Autonome e le rispettive società in house nel processo di digitalizzazione, assicura pieno supporto alla riorganizzazione interna della Pubblica Amministrazione, nel pieno rispetto degli obblighi normativi garantendo servizi evoluti a cittadini e imprese.

La Regione Umbria da anni si sta muovendo sia per la creazione di un ambiente di presentazione istanze generico per qualunque procedimento, che per implementare specifici procedimenti.

Sin dal 2016, su iniziativa della Regione Umbria e grazie alla sinergia tra Sygest e Umbria Digitale, ha preso vita il progetto Front-end Unico della Regione Umbria: piattaforma web per la presentazione delle istanze.

Il progetto va incontro ad un elemento inconfutabile che caratterizza la nostra realtà: una metamorfosi della comunicazione, che ha investito anche i modelli di relazione tra Pubblica Amministrazione e cittadino. Per questo la comunicazione pubblica sta vivendo una nuova fase evolutiva. L’obbiettivo è quello di operare e guidare questa complessa trasformazione sociale che vede protagonisti una pubblica amministrazione in continua evoluzione e un cittadino che esige nuovi coinvolgimenti.

C’è bisogno di trasparenza, di interoperabilità e la digitalizzazione dei servizi è un grande strumento da sfruttare per sviluppare un nuovo modello di comunicazione della pubblica amministrazione cittadino-centrica.

Il Front-end Unico è la piattaforma unica per la presentazione delle istanze. È una web application responsive, utilizzabile quindi da diversi dispositivi (desktop e/o mobile). L’applicativo è organizzato per sezioni (uffici o aree tematiche) e permette di adeguare il tema al sito web dell’ente. Questo prodotto nasce da una prima fase di analisi, durante la quale sono state studiate le istanze per capire ciò che le accomunava e ciò che le rendeva peculiari.

Le principali caratteristiche della piattaforma sono:

  • conformità alle linee guida di design per i siti web della PA;
  • integrazione con SPID e PagoPA;
  • compilazione istanze con modalità uniformi e standard;
  • unicità del sistema documentale e del modello dati (trasparenza, disponibilità e tracciabilità);
  • integrazione con back-end verticali e colloquio mediante interfacce a servizi verso diversi sistemi.

La piattaforma presenta un’interfaccia unica e intuitiva per tutte le operazioni, è accessibile dai vari browser e dai vari dispositivi per essere fruibile da chiunque e dovunque.

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PA Digitale e cloud

PA Digitale - cloud | Sygest Srl

PA Digitale: sviluppo del cloud e piano di formazione

Per sfruttare correttamente le recenti innovazioni tecnologiche nel campo della PA Digitale, occorrono soluzioni certificate e qualificate per il cloud, nonché un piano di formazione per le competenze digitali.

Sviluppare un’offerta cloud di qualità per la PA Digitale rappresenta il punto di partenza per l’intera riuscita del Piano Triennale ICT. Ciò rappresenta  la chiave di volta per l’avvio di una vera e propria semplificazione e razionalizzazione della PA Digitale in funzione della crescita tecnologica del paese.

Tale processo necessita però di tempi lunghi e di diversi passaggi tecnici, come del resto gran parte delle azioni e dei progetti contenuti nel Piano Triennale ICT che,  ricordiamolo, è partito in ritardo di almeno un paio d’anni e nel frattempo sta accumulando ulteriori ritardi.

Tutti questi rinvii sono controproducenti e deleteri  dato che, nel frattempo, sul  territorio nazionale si stanno realizzando tante iniziative presenti all’interno dei piani operativi delle Regioni e delle Città metropolitane nell’ambito della programmazione 2014-2020: queste, dovendo rispettare i vari vincoli di spesa e di rendicontazione, non possono accumulare ritardi e rischiano quindi di non risultare perfettamente allineati col il Piano Triennale ICT.

Nell’ambito delle tecnologie cloud erano previsti i seguenti rilasci:

  1. Circolare AgID “Criteri per la qualificazione di servizi SaaS per il Cloud della PA” (data di rilascio: giugno 2017)
  2. Disposizioni per il procurement dei servizi SaaS per il Cloud della PA (data di rilascio: giugno 2017)
  3. Capitolato tecnico per la realizzazione di un MarketPlace dei servizi SaaS per il Cloud della PA (data di rilascio: settembre 2017)
  4. Circolare AgID “Criteri per la qualificazione dei Cloud Service Provider pubblici per la PA” (data di rilascio: ottobre 2017)
  5. Linee guida per lo sviluppo e la manutenzione di applicazioni per il cloud della PA (data di rilascio: dicembre 2017)

Purtroppo, nessuno di questi rilasci è stato poi realizzato nel concreto, nonostante l’attuale l’offerta cloud sia limitata a quanto previsto e contenuta nei vari lotti SPC delle gare Consip, ricoprendo solamente una piccola parte del reale fabbisogno della PA Digitale.

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TIX – Tuscany Internet eXchange

TIX - Tuscany Internet eXchange | Sygest Srl

TIX – I vantaggi del data center pubblico per la PA

Il TIX (Tuscany Internet eXchange) è il data center della Toscana che offre la possibilità di conservare i propri dati in modo totalmente sicuro e nel rispetto della privacy e che, attraverso piattaforme e infrastrutture proprie, eroga diversi servizi in cloud: dal back-office al front-office verso il cittadino.

Ad oggi la Pubblica Amministrazione italiana è caratterizzata da un numero molto alto di CED (centro elaborazione dati) di cui molti gestiti internamente che, oltre a rappresentare delle spese elevate da sostenere, portano a:

  • una frammentazione delle risorse ICT disponibili
  • una spesa per l’ICT non coordinata
  • mancanza di interoperabilità, integrazione e cooperazione tra i sistemi informativi delle PA
  • lentezza nelle procedure che consentono di recepire l’innovazione tecnologica e di coniugarla con l’innovazione organizzativa.

Il TIX dà la possibilità di razionalizzare tutte le infrastrutture della PA, come per altro stabilito prima da AgID attraverso le “Linee Guida per la Razionalizzazione” ed ora, in maniera più decisa, con il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2017-2019.

In particolare, attraverso le sue linee guida, AgID assegnava proprio alle Regioni il compito di razionalizzare i CED delle PA sul territorio. Le Amministrazioni che potranno contare su CED più innovativi avranno la possibilità di offrire una qualità dei servizi decisamente superiore.

La razionalizzazione è fondamentale poiché consente di avere CED molto più sicuri: in un mondo sempre più orientato verso un’erogazione massiva dei servizi in via digitale a cittadini e imprese non si può più prescindere da livelli di servizio elevati, che sono in grado di garantire la continuità del servizio.

Le principali modalità di razionalizzazione delle infrastrutture tecnologiche ICT vengono classificate in queste tre macro categorie:

  • consolidamento degli spazi
  • ottimizzazione delle infrastrutture informatiche hardware (server e storage), compresi gli interventi di consolidamento e di virtualizzazione degli apparati IT (cloud)
  • condivisione dei servizi (servizi di gestione delle infrastrutture, servizi di Continuità Operativa)

Il data center TIX è in grado di offrire questi servizi su tutto il territorio toscano e per la Pubblica Amministrazione toscana, razionalizzando le infrastrutture IT.

Disporre di un data center di proprietà pubblica offre anche un notevole vantaggio per le PA sul territorio: quella di avere un luogo sicuro, sia dal punto di vista della sicurezza che del rispetto della privacy,  dove far risiedere i propri dati.

Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione si concentra oggi sulla possibilità di rendere disponibili servizi in Cloud erogati dal Cloud della PA di Consip o da quelli che diventeranno i Poli Strategici Nazionali (PSN).

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Cloud nella PA

Cloud nella PA - Pubblica Amministrazione | Sygest Srl

Cloud nella PA

La PA sta avviando un piano di utilizzo del cloud computing, attraverso una pianificazione della razionalizzazione dei Datacenter pubblici italiani che mira a creare una nuova infrastruttura IT a livello nazionale (secondo le indicazioni del Piano Triennale AgID). Questo modello prevede una collaborazione tra centro e periferia mirato allo sviluppo di community cloud avanzate

Il Piano di Razionalizzazione dei Datacenter pubblici italiani a più riprese evocato da norme e da documenti strategici si appresta a divenire realtà, soprattutto grazie all’ausilio del cloud computing, che è in grado di garantire ordine ed efficienza nell’architettura informatica della Pubblica Amministrazione (PA).

Quest’opera di razionalizzazione sarà avviata ufficialmente, dopo l’entrata in vigore il Piano Triennale per l’informatica 2017-2019, messo a punto dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e dal Team Digitale di Diego Piacentini.

Attraverso il Piano Triennale la Presidenza del Consiglio avvierà una razionalizzazione coordinata a livello nazionale, raccordando le iniziative che negli ultimi anni molte regioni hanno sviluppato attraverso piani a livello locale molto eterogenei tra di loro.

Sul territorio in particolare, sono state realizzate: reti di data center regionali, servizi in cloud e “community network”, in alcuni casi attraverso un modello collaborativo in grado di coinvolgere diverse PA, Comuni, Asl e Università.

L’opera di razionalizzazione e il cloud nazionale sono quindi chiamate a una missione molte importate: uniformare il piano di informatizzazione di tutte le regioni italiane, dai centri urbani fino alle periferie.

Sarà quindi necessario sviluppare assieme un modello di community cloud in grado di garantire l’interoperabilità tra servizi sviluppati a livello nazionale (Spid e fatturazione elettronica, per esempio) e servizi già presenti a livello regionale, che man mano stanno passando su strutture di cloud regionale.

L’altro aspetto da tenere in stretta considerazione è il rapporto strutturato con i vari soggetti privati, affinché anche le loro soluzioni (testate, collaudate e certificate) vadano sulla community cloud e da lì siano acquistabili dagli enti.

Solo attraverso questo nuovo modello di collaborazione, sarà possibile portare a compimento la grande missione di trasformazione digitale dell’infrastruttura IT del Paese, convertendo i costi ricorrenti dell’informatica pubblica in innovazione reale.

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@e.bollo: imposta digitale

@e.bollo - pagoPA | Sygest Srl

@e.bollo: la marca da bollo digitale per i documenti richiesti alla Pubblica Amministrazione

Agenzia delle Entrate, AgID e Infocamere hanno attivato il servizio @e.bollo che permette di versare l’imposta di bollo tramite il sistema pagoPA. Sarà disponibile, in via sperimentale, in alcuni comuni della Lombardia e del Veneto

 

La marca da bollo diventa finalmente digitale e acquistabile online attraverso il servizio @e.bollo.

In questo modo sarà possibile versare l’imposta di bollo mediante modalità telematiche sui documenti trasmessi alle PA, tramite pagoPA, il sistema dei pagamenti elettronici che consente a cittadini e imprese di pagare in modalità veloce, facile e sicura la Pubblica Amministrazione.

Questo nuovo servizio @e.bollo è stato sviluppato dall’Agenzia delle Entrate, con la collaborazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e di Infocamere. Il pagamento online viene effettuato con addebito in conto, carta di debito o prepagata attraverso i servizi di pagamento del sistema pagoPA.


@e.bollo - imposta digitale con pagoPA | Sygest Srl

Ci troviamo dinanzi a un’importante novità che consente di eliminare uno dei principali vincoli alla completa dematerializzazione di documenti e procedure e rende digitali anche quei servizi che prevedono il pagamento del bollo.

Le soluzioni software proposte da Sygest per la Pubblica Amministrazione sono già in linea con tutte le novità introdotte ed offrono la possibilità di acquistare una marca da bollo digitale attraverso il canale di pagamento verso il sistema pagoPA.

La prima marca da bollo digitale è stata acquistata, a Rovigo, giovedì 13 Aprile ed è stata applicata all’istanza inviata da un’impresa agroalimentare al SUAP di Treviso, gestito attraverso il sistema camerale italiano.

@e.bollo sarà inizialmente disponibile, in via sperimentale, in alcuni comuni pilota della Lombardia (Legnano, Monza, Pavia, Rho,Voghera) e del Veneto (Treviso, Vicenza). Successivamente verrà utilizzato da altri 750 comuni (tra gli oltre 3400 che si avvalgono della piattaforma) e poi verrà esteso anche ad altre amministrazioni e prestatori di servizi di pagamento.

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