Piano Nazionale Transizione 4.0 – Crediti d’imposta per chi investe in innovazione
Il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) ha prorogato anche per il 2022 i bonus per supportare le aziende nel processo di digitalizzazione e transizione tecnologica attraverso il Piano Nazionale Transizione 4.0.
Il piano prevede una serie di agevolazioni fiscali, erogate sotto forma di credito d’imposta, per gli investimenti in beni strumentali nuovi materiali e immateriali, effettuati entro il 31 dicembre 2022.
Agevolazioni per l’acquisto della soluzione Packing List Photo
Con l’entrata in vigore del Decreto-legge aiuti per i beni immateriali, quali software, l’agevolazione fiscale è aumentata dal 20% al 50% e vale per gli ordini effettuati entro il 31 dicembre 2022 con la possibilità di arrivare fino al 30 giugno 2023 per quelli ordinati e pagati con acconti di almeno 20% entro la fine del 2022.
La soluzione Packing List Photo di Sygest è soggetta alle misure del Piano Nazionale Transizione 4.0 (vedasi comunque come riferimento l’Allegato B del MiSE: scaricabile qui)
L’acronimo PNRR identifica il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ossia il piano strategico varato dal Governo italiano per accedere ai fondi stanziati dal Next Generation EU (NGEU), che è il programma approvato dall’Unione Europea per far fronte alla crisi provocata dall’emergenza sanitaria COVID-19.
Il PNRR prevede una serie di investimenti e attività in quattro settori strategici:
la pubblica amministrazione
la giustizia
la semplificazione
la competitività
l’obiettivo è di far ripartire l’economia e, contemporaneamente, perseguire una più ampia politica di ammodernamento del Paese.
Il PNRR è stato elaborato con l’intento di stabilire una serie di riforme e piani di investimento per il periodo 2021-2026, coerentemente agli input ricevuti dal Next Generation EU. Il programma complessivo di riforme e investimenti voluto dall’Unione Europea per risanare le economie degli Stati membri prevede uno stanziamento pari a 750 miliardi di euro.
Tre sono i punti strategici del PNRR:
digitalizzazione e innovazione
transizione ecologica
inclusione sociale
Le risorse del PNRR a sostegno delle imprese verranno impiegate per promuovere i principali incentivi previsti dal Piano Transizione 4.0, ovvero: il Credito di Imposta 4.0, Fondo di Garanzia, Nuova Sabatini.
Credito di Imposta 4.0
Il Credito di Imposta con aliquota del 6% per investimenti fino a 2 milioni di euro in beni “strumentali ordinari” materiali e immateriali, relativi a: macchinari, impianti, attrezzature strumentali e targato pesante (camion), destinati a strutture produttive situate nel territorio italiano.
Piano Transizione 4.0: proroga prevista dalla Legge di Bilancio 2022 con nuove aliquote agevolative
Dopo l’approvazione da parte del Governo, è recentemente approdato al Senato il disegno di legge della Legge di Bilancio 2022 contenente una serie di interessanti novità, come la proroga triennale per le principali misure del Piano Transizione 4.0 anche se con modifiche e rimodulazioni delle aliquote agevolative.
Sostanzialmente, vengono prorogati i principali incentivi previsti dal Piano Transizione 4.0, ovvero: il Credito d’imposta Ricerca & Sviluppo, Innovazione Tecnologica e Design e il Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi 4.0 (materiali e immateriali in ambito Industria 4.0), a partire dal 2023.
Questa proroga non riguarderà, invece, il Credito d’imposta riferito agli investimenti in beni strumentali ordinari non 4.0 (ex super-ammortamento) – che nel 2021 sono incentivati al 10% e per il 2022 al 6% (sia per i beni materiali che immateriali) – e il bonus Formazione 4.0, che dovrebbero così terminare con le attività effettuate entro il periodo d’imposta in corso al 31-12-2022.
Dal punto di vista delle risorse, si prevede che l’incentivo per l’acquisizione di beni materiali 4.0 costerà in tutto circa 6 miliardi di Euro, mentre quello per i software 4.0 circa 873 milioni di Euro.
Il testo completo della Legge di Bilancio 2022, che si compone di 219 articoli, inizierà ora l’iter parlamentare in vista dell’approvazione finale, attesa per la fine di dicembre.
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, Industria 4.0
A partire dal 1 gennaio 2023 il Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0 viene sostanzialmente dimezzato.
1) Investimento effettuato dal 16-11-2020 al 31-12-2021 (o entro il 30-06-2022 con un acconto almeno del 20% entro il 31-12-2021). Le aliquote 2021 prevedono, per chi acquista beni materiali inclusi nell’Allegato A:
L’Italia e, in generale l’Europa, sta spingendo molto le aziende verso la digitalizzazione di flussi e processi, in particolare delle fabbriche, attraverso l’adozione di metodi e tecnologie che ricadono nella definizione di “Industria 4.0”. Le agevolazioni per l’Industria 4.0 rischiano, però, di diventare una giungla: facciamo ordine e analizziamo la situazione.
Come spesso accade, le aziende sono restie a spingersi verso il cambiamento poiché può facilmente diventare un processo traumatico e dispendioso se non pianificato nella maniera corretta.
Sia per aumentare i profitti delle stesse aziende, sia per aumentare il business di chi fornisce questa tecnologia, da alcuni anni lo Stato e le Regioni, grazie anche a finanziamenti dell’UE, hanno proposto una serie di bandi e incentivi in modo da agevolare la “transizione verso l’Industria 4.0“.
È a partire dal 2016 infatti che vengono previsti per l’Industria 4.0 agevolazioni fiscali, incentivi e bonus per stimolare le aziende italiane ad avviare il processo di innovazione e attuazione delle nuove tecnologie. Si è partiti con Super Ammortamento 140% e Iper-ammortamento 250% e con diverse soluzioni relative al CIRS (Credito d’Imposta per Ricerca e Sviluppo), proseguiti negli anni successivi e previsti anche per il 2021.
L’ex Piano Nazionale Industria 4.0 oggi è stato ridefinito con il nome di “Transizione 4.0” e offre alle imprese italiane incentivi e strumenti d’intervenendo con azioni orizzontali e fattori abilitanti che sono stati ulteriormente potenziati per il 2021.
Vediamo i più importanti che verranno inseriti nell’anno in corso:
Credito d’imposta Transizione 4.0
Possono accedervi le aziende con ricavi fino a 5 milioni di Euro. Ne possono fruire in tre quote annuali, a meno che non si tratti di investimento in beni strumentali e in tal caso si può dedurre in un’unica quota annuale.
Super e iper-ammortamento
Valgono nel caso di:
acquisto di macchinari nuovi (10% fino a max 20 milioni di €);
macchinari innovativi (50% fino a 2,5 milioni di €; 30% fino a 10 milioni di €; 10% fino a 20 milioni di €);
software 4.0 (dal 15% al 20%, con un massimale da 700 mila € fino a 1 milione di €).
È usato in compensazione degli utili in 5 quote annuali; 3 anni per il software.
Ricerca e sviluppo, innovazione green
ricerca e sviluppo: 20% fino a 4 milioni di €;
innovazione tecnologica: 10% fino a 2 milioni di €;
innovazione green: 15% fino a 2milioni di €;
design e ideazione estetica: 10% fino a 2milioni di €.
Anche in questo caso, l’agevolazione è utilizzabile solo in compensazione.
Nuovo credito di imposta 2020 – Importanti incentivi fiscali per Innovazione, Ricerca & Sviluppo
A partire da quest’anno (2020), nell’ambito della Legge 160/2019, il Governo ha operato una ridefinizione degli incentivi fiscali legati al “Piano nazionale Impresa 4.0“, introducendo il nuovo credito di imposta 2020, relativo agli investimenti destinati alle attività di ricerca/sviluppo e innovazione tecnologica, effettuati dalle aziende nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019.
Attraverso il comma 209 dello stesso articolo è stato disposto il superamento e l’anticipata cessazione, per l’esercizio 2020, dell’applicazione del precedente credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo (vedi l’Art.3 del D.L. 145/2013).
Al nuovo credito di imposta 2020 possono accedere tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato italiano, che rispettino la normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e in regola con il versamento dei contributi assistenziali e previdenziali in favore dei dipendenti.
Le novità introdotte nel credito di imposta 2020 riguardano l’ampliamento delle attività ammissibili soggette all’agevolazione e svolte dalle imprese nel corso di quest’anno, anche in relazione a progetti avviati in periodi d’imposta precedenti:
attività di ricerca e sviluppo (così come definite dall’OCSE), ossia attività finalizzate a perseguire (non necessariamente raggiungere) un progresso o un avanzamento delle conoscenze in un campo scientifico o tecnologico, non solo rispetto alla singola impresa;
attività d’innovazione tecnologica (così come definite dall’OCSE nel Manuale di Oslo 2018): queste rappresentano una novità assoluta rispetto alla precedente normativa e riguardano attività finalizzate alla realizzazione di prodotti, servizi/processi nuovi o sostanzialmente migliorati rispetto a quelli già realizzati o applicati dall’impresa.
Sono poi soggetti ad agevolazione fiscale, altre tipologie di costi (entro certi limiti), quali: costi di consulenza collegati a tali attività, parte della quota di ammortamento di strumenti, attrezzature e software per il periodo di utilizzo nei progetti, eventuali materiali utilizzati per prove o realizzazione di prototipi.
Il credito di imposta 2020 è pari al:
12% per le attività di ricerca e sviluppo, con un beneficio massimo per azienda pari a 3 milioni di Euro;
6% per le attività di innovazione tecnologica;
10% per le attività di innovazione tecnologica aventi un obiettivo digitale 4.0 e/o ecologico/eco-sostenibile, con un beneficio massimo per azienda pari a 1,5 milioni di Euro.
Sono inoltre previste delle maggiorazioni del 50% del beneficio a fronte di determinate voci di costo, come quelle sostenute per le commesse di ricerca affidate a università italiane e quelle del personale neoassunto a tempo indeterminato con età inferiore a 35 anni e dedito a queste attività.