Cloud computing nella Pubblica Amministazione: il passo decisivo verso una nuova cittadinanza digitale
La domanda di servizi digitali da parte della Pubblica Amministrazione, in particolar modo del cloud computing, ha registrato in questi ultimi anni una notevole crescita anche se con un ritmo inferiore rispetto al trend rappresentato dagli altri paesi europei.
Nel corso di quest’anno la PA ha man mano predisposto tutti gli strumenti per poter razionalizzare il proprio comparto IT e offrire ai cittadini dei servizi altamente preformanti.
Alcune delle perplessità e critiche riguardo l’utilizzo del cloud computing sono date da:
- utilizzo dei dati sensibili e mancanza di chiarezza riguardo la loro gestione;
- mancanza di una governance chiara capace di indicare un percorso di rinnovamento del comparto ICT della PA.
Affinché si realizzi una vera e propria “cittadinanza digitale” è necessario che la PA sia in grado di semplificare e migliorare l’offerta dei servizi on-line messi a disposizione di cittadini e imprese. Questo vuol dire aumentare lo sforzo congiunto a favore del cloud computing, consolidando applicazioni dedicate e lavorando sulla razionalizzazione dei data center e sulla loro concentrazione numerica.
Sarà di fondamentale importanza coinvolgere le regioni e di tutti gli enti locali, in modo tale da rafforzare anche le collaborazioni interregionali in una logica di co-progettazione e co-implementazione. Solo in questo modo potranno essere messe a disposizione di tutti i territori le metodologie e gli strumenti standardizzati.
I fornitori di tecnologia devono svolgere un lavoro di comunicazione presso le Pubbliche Amministrazioni, soprattutto quelle locali, evidenziando i vantaggi del cloud computing e i suoi benefici in termini di efficienza, velocità e sicurezza.
Inoltre, le piattaforme software che andranno a popolare il cloud, con un’erogazione dei servizi dal CED nazionale o da quelli territoriali, dovranno essere vincolate all’accreditamento e alla certificazione.
Attraverso la circolare del 24 giugno scorso, l’Agid (leggi l’articolo) ha elencato i parametri utili alla riduzione della spesa per la PA, tutti orientati alla creazione di una strategia che includa infrastrutture (materiali e non) ed ecosistemi, proponendo ancora una volta con forza la soluzione del cloud computing.
Il cloud della PA dovrà essere caratterizzato da prestazioni di primo livello e da un servizio di supporto e assistenza volto a garantire il massimo grado di continuità operativa, requisito indispensabile vista la delicatezza dei servizi erogati via web dagli enti pubblici e le relative implicazioni che ne conseguono.