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Carta di Identità Elettronica

Carta di Identità Elettronica: arriva la nuova versione

 

E’ notizia di pochi giorni fa la pubblicazione del Decreto del Ministero dell’Interno del 23 Dicembre 2015 (emanato di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione) che fissa le modalità tecniche di emissione della nuova Carta di Identità Elettronica (CIE). Il provvedimento del Viminale, con i suoi 19 articoli e due allegati, regola inoltre le “procedure di emissione” del documento e “le modalità tecniche di produzione, distribuzione, gestione e supporto”, come era previsto nel DL Enti locali. A supervisionare il progetto e le sue tappe ci sarà una commissione interministeriale permanente ad hoc, in cui rientreranno rappresentanti di: Viminale, PA, Tesoro e Agid. La nuova carta di identità elettronica avrà un microchip per custodire tutte le informazioni personali ed uno spazio sulla tessera plastificata per le impronte digitali (non per i bambini) e per indicare le proprie preferenze in materia di donazione degli organi (solo se si è maggiorenni).

In una prima fase, la carta di identità elettronica ripartirà da quei Comuni che in passato avevano fatto da “pilota”: si contano circa 4 milioni di carte elettroniche emesse in 150 Amministrazioni. Presso i loro sportelli il cittadino potrà richiedere la nuova CIE: questo è valido sia per i casi di richiesta di una prima carta di identità che a seguito di uno smarrimento o scadenza. In un secondo momento, la commissione interministeriale metterà a punto una tabella di marcia per sostituire gradualmente tutti i documenti di identità nel nuovo formato, abilitando così tutte le Amministrazioni al rilascio: un percorso che potrebbe richiedere alcuni anni prima di essere completato.

 

Le novità della Carta di Identità Elettronica: dal microchip al PIN

Il supporto fisico della carta di identità elettronica (CIE) dovrà essere realizzato con le tecniche tipiche della produzione di carte valori, integrato con un microchip necessario per la memorizzazione delle informazioni indispensabili per:

  • la verifica dell’identità del titolare, inclusi gli elementi biometrici primari e secondari;
  • l’autenticazione in rete (di cui all’allegato B del DM – aggiornate con il Decreto Direttoriale del Ministero dell’Interno, sentiti l’Agenzia per l’Italia digitale e il Garante per la protezione dei dati personali).

Il ricorso agli elementi biometrici primari e secondari viene fatto per verificare sia l’autenticità della CIE che l’identità del titolare, attraverso elementi comparativi direttamente disponibili: questo rappresenta sicuramente uno degli aspetti di maggiore novità e rilievo. La richiesta di rilascio della carta di identità elettronica viene presentata dal cittadino (o dai genitori o tutori in caso di minore) presso all’Ufficio Anagrafico del Comune di residenza o di dimora oppure al Consolato ma può essere effettuata anche telematicamente collegandosi al portale web CIEOnline.
 
Carta di Identità Elettronica | Sygest Srl

Comune o Consolato acquisiscono, direttamente dal richiedente, le seguenti informazioni:

  • gli elementi biometrici primari e secondari;
  • la firma autografa (nei casi previsti);
  • il dato relativo all’autorizzazione o meno all’espatrio;
  • il dato facoltativo relativo alla volontà di donazione o diniego di organi e tessuti in caso di morte: chi intende modificare la volontà precedentemente indicata può farlo contattando l’ASL di appartenenza, le aziende ospedaliere, gli ambulatori di medicina generale o i Centri regionali per i trapianti. Nota: questo punto vale solo per i cittadini maggiorenni;
  • eventuali indirizzi di recapito della CIE oppure di contatto del richiedente, per ricevere comunicazioni inerenti allo stato di avanzamento della pratica di rilascio della CIE.

Al termine dell’operazione di acquisizione dei dati , il Comune o il Consolato rilascerà al richiedente la ricevuta della richiesta della carta di identità elettronica, comprensiva del numero della pratica e della prima parte dei codici PIN/PUK associate alla CIE. La consegna materiale della carta avverrà entro 6 giorni lavorativi, unitamente alla seconda parte dei codici PIN/PUK. Le carte di identità in formato cartaceo (che ad oggi sono circa il 90% di quelle in circolazione) e quelle elettroniche rilasciate in precedenza resteranno valide fino alla loro scadenza.

 

Lo scenario futuro

Secondo quanto indicato dal Terzo comma dell’art. 66 del CAD, la carta di identità elettronica è stata prevista per offrire ai cittadini italiani uno strumento di identità con le seguenti caratteristiche:

  • maggiore sicurezza nel processo di identificazione (utili per Polizia e Carabinieri);
  • strumento di identificazione per i servizi telematici;
  • completa interoperabilità su tutto il territorio nazionale.

È fondamentale che la carta di identità elettronica sia uno strumento sicuro sotto molti aspetti: dalla produzione, al rilascio fino all’utilizzo da parte del titolare. La sicurezza deve quindi accompagnare tutti i flussi informatici necessari al circuito di emissione e deve essere presente anche sul supporto fisico al fine di scoraggiare facili contraffazioni, nonché di consentire un’identificazione certa da parte delle istituzioni competenti.

La vera novità rispetto alla versione cartacea è rappresentata dall’utilizzo della CIE come una sorta di “carta servizi“, sfruttando tecniche di autenticazione opportunamente combinate con l’adozione di un codice personale di identificazione (PIN). Al fine di accelerare l’erogazione di servizi in rete da parte delle Autonomie locali, la carta di identità elettronica è stata affiancata dalla carta nazionale dei servizi con il compito della sola identificazione in rete del cittadino. Il problema è che, ad oggi, gli enti locali forniscono pochissimi servizi istituzionali on-line ai cittadini, rendendo in parte inutile la produzione di questo documento elettronico. Solo in alcune Regioni hanno assunto particolare rilevanza delle carte regionali dei servizi ma con limiti piuttosto evidenti.

Si ricorda, inoltre, che l’art. 1 della legge n. 221/2012 ha introdotto, nell’ambito del programma di attuazione dell’Agenda Digitale Italiana, un nuovo strumento digitale cioè il Documento Digitale Unificato (DDU). La CIE dovrà giocare un ruolo fondamentale per il riconoscimento del cittadino e l’identificazione dello stesso in rete: costituirà il punto di riferimento unitario attraverso cui il cittadino viene registrato e riconosciuto dalle amministrazioni dello Stato. Alla luce della situazione attuale e dei risultati fin qui ottenuti dalla prima versione della carta di identità elettronica, l’introduzione della nuova CIE rappresenta certamente una sfida molto affascinante ma ricca di insidie iniziali da dover superare, data la carenza di servizi on-line offerti dagli enti locali.

 

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Info e contatti

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